giovedì 12 luglio 2007

Rottura: la Roma si tiene Chivu

Il lungo summit durato un'intera giornata tra la Roma e il procuratore di Chivu, Victor Becali, ha portato alla rottura della trattativa per la cessione del giocatore. Il direttore sportivo giallorosso Pradè ha parlato di "un danno incalcolabile all'immagine del club creato dalla vicenda Chivu superiore al valore del giocatore stesso". Per questo motivo la Roma non è più disposta a trattare, ha convocato il giocatore per il raduno di domenica a Trigoria e lo tratterrà fino alla scadenza del contratto il 30 giugno 2008. Un invito non certo allettante per Chivu che sa bene di andare incontro ad un clima rovente dopo aver fatto capire più volte, attraverso i suoi agenti, di voler a tutti i costi indossare la maglia nerazzurra. Pare difficile che i tifosi possano dimenticare. "L'inter si e' tirata indietro - ha aggiunto il dirigente giallorosso - e quindi il giocatore rimane a Roma e, lo ripeto, partirà domenica per il ritiro con la Roma. Non andrà in Spagna e non andrà all'Inter".

Una rottura che pare impossibile ricucire anche se nel pomeriggio la dirigenza giallorossa si era dichiarata disposta a far partire immediatamente il giocatore per Milano, sponda Inter, in cambio di 18 milioni di euro. La Roma riteneva responsabili Chivu e i fratelli Becali della rinuncia di Barcellona e Real Madrid ad acquistare il difensore giallorosso e per questo motivo dovevano essere proprio loro a convincere l'Inter a chiudere alle condizioni decise dal club dei Sensi. I nerazzurri non sono però mai arrivati a questa cifra e non avrebbe alzato l'offerta come dichiarato dal presidente Moratti. Pur di non vederlo partire a parametro zero a giugno ieri sera la Roma avrebbe anche provato a riproporre un rinnovo, non accettato dai manager del difensore. Senza più margine di trattativa la lunga notte di Chivu si è conclusa con nel peggiore dei modi, tutti scontenti: la Roma, l'Inter, Chivu e i suoi due ineffabili procuratori.

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